Zodiac e l’acqua. L’ultima firma

Il 29 gennaio 1974, il San Francisco Chronicle riceve una lettera da un anonimo. Non si è firmato con il suo soprannome e con la croce celtica con cui è conosciuto, ma non ce n’era bisogno. Il suo stile non è cambiato per niente.
Ha anche usato il suo solito pennarello blu.

Gli esperti confermano che la nota proviene dallo Zodiac Killer.

Sostiene di avere visto “L’Esorcista” (lo stesso film a cui il Mostro di Firenze sembra ispirarsi nello staging del delitto del ’74).

Sono passati quasi tre anni dall’ultima volta che ha avuto contatti con la stampa.
Dopo questa lettera non si farà più sentire, almeno non “ufficialmente”.

In fondo al messaggio, Zodiac afferma di aver ucciso 37 persone.
Ci sono anche alcuni simboli strani. Sarà il ricercatore Kevin Robert Brooks a capirne il significato.

Il post scriptum finale con la soluzione di Brooks recita:

"Se non vedo questo messaggio sul tuo giornale, farò qualcosa di orribile di cui sapete sono capace.

Uccidere!"

Prima del ps, Zodiac cita un passaggio del “Mikado” del duo Gilbert e Sullivan. Già nel 1970 ha parafrasato alcune strofe dell’operetta.

Questa volta utilzza un brano come firma. Cosa potrebbe significare?

"Firmato il sinceramente vostro:

Si tuffò nell'onda spumosa
e un'eco emerse
dalla tomba del sucida

titwillo titwillo titwillo"

La strofa (spiegata qui in inglese) descrive la triste fine di un uccello che canta per attrarre una partner, ma non viene ricambiato e in un atto di disperazione si getta in un’onda.

La “tomba del suicida” è il mare in cui decide di annegare il protagonista della storia.

In basso, la performance dell’attore Mitchell Butel (Opera Australia 2012) rende più chiaro il significato di questi versi.

Questi versi alludono all’identità di Zodiac, stando a un’interpretazione letterale di quanto scrive.

L’indovinello cela la sua firma.

Zodiac ha fatto molti rimandi all’acqua nei suoi crimini e nei suoi messaggi.
E non è la prima volta che parla di un annegamento.

Nella lettera all’avvocato Melvin Belli del ’69 si legge:

"Ti prego aiutami sto annegando."
La frase in inglese nasconde un doppio senso. Alla luce dell’ultima firma di Zodiac, invece del present continuous si potrebbe leggere il predicato nominale “Io sono… annegare”

Nel successivo messaggio del 20 aprile 1970, citando (secondo me) il film “Prendi i soldi e scappa”, Zodiac informa i lettori:

"Sono stato sommerso dalla pioggia che abbiamo avuto un po' di tempo fa."

Joe Bevilacqua

L’ultima firma di Zodiac è compatibile con il cognome dell’italo-americano Joe Bevilacqua (1935 – 2022).

Bevilacqua, già testimone del processo a Pietro Pacciani sui delitti del Mostro di Firenze, è stato da me denunciato nel 2018 per un’ammissione di colpa relativa ai casi Mostro e Zodiac.

Bevilacqua era un cittadino statunitense di origine italiana. Ho scritto una breve biografia qui, condividendo vari documenti ufficiali.

Fra il ’74 e il 2010, è stato un funzionario dell’American Battle Monuments Commission, agenzia del governo statunitense che si occupa della gestione dei complessi cimiteriali e monumentali americani delle guerre mondiali.

Prima di farne parte, ha servito 20 anni nell’esercito degli Stati Uniti, lavorando a cavallo degli anni ’60 e ’70 come detective sotto copertura per l’Army CID, e ottenendo varie decorazioni al valore.
Si è stabilito a Firenze nel luglio del ’74, dopo il congedo.

Anni ’90. Joe Bevilacqua

Il suo arrivo nella citta toscana ricade nell’intervallo di 7 mesi e mezzo fra l’addio di Zodiac e l’inizio degli omicidi accertati del Mostro, il 14 settembre 1974.

Nel periodo dei delitti (1974-1985), Bevilacqua ha vissuto e lavorato presso il Cimitero Americano di Firenze, diventandone direttore nel ’77.

Il cimitero si trovava nell’area principale degli omicidi del Mostro. L’ultima scena del crimine distava 400 metri in linea d’aria dall’abitazione di Bevilacqua all’interno del cimitero.

Nei primi anni ’90, Bevilacqua ha contattato volontariamente i Carabinieri per testimoniare. A suo dire, voleva dare un contributo all’indagine sul Mostro.

Nella deposizione al processo Pacciani del 6 giugno 1994, Bevilacqua ha dichiarato di avere visto due volte le ultime vittime del Mostro, due turisti francesi, campeggiare lungo Via Scopeti nei giorni antecedenti al delitto nell’ ’85. La seconda volta, la coppia si sarebbe trovata nella futura scena del crimine.

Nel 2018, Bevilacqua ha dichiarato ai Carabinieri che questo avvistamento risaliva al giorno precedente agli omicidi.

Il Mostro deve avere notato le vittime nella piazzola dove sono state aggredite nello stesso lasso di tempo.

La conclusione delle sue dichiarazioni ai Carabinieri recita:

"A fianco al fiume" 

In realtà, “Riverside” ha un significato leggermente diverso: “lungofiume”. Bevilacqua ha sbagliato di proposito?
Le sue ultime parole in inglese si tradurrebbero così:

"By the river."

È la stessa espressione (cambia solo l’articolo) con cui termina il titolo della canzone del “Mikado” da cui è tratta l’ultima firma di Zodiac.

“Su un albero a fianco a un fiume”, o per meglio dire “in riva a un fiume”

Nel 2017, Bevilacqua mi ha dato un’indicazione per decrittare il nome cifrato di Zodiac.

Il suo cognome è coerente anche con la soluzione dell’anagramma del primo messaggio cifrato.

Tornando al ’69, una settimana dopo l’omicidio di Paul Stine ha esordito una nuova versione del “Mikado” al Presentation Theatre, non lontano dal luogo dove è stato ucciso.
A metterla in scena sono stati i Lamplighters, la compagnia teatrale conosciuta a San Francisco per le rappresentazioni delle opere di Gilbert e Sullivan.

È più che possibile che il serial killer abbia visto questa rappresentazione del “Mikado”.

Ho scoperto che il teatro dove si esibivano i Lamplighters faceva parte del complesso gestito dalle Suore della Presentazione dove è andata a scuola fino al ’64 la madre del genero di Bevilacqua.

A questo link, una rappresentazione dei Lamplighters dell’ ’82 con la scena citata da Zodiac intepretata da Gilbert Russak (foto in basso).
Il serial killer probabilmente ha assistito alla sua interpretazione di Ko-Ko o a quella del collega Norman Roberts, che si sono intercambiati nel ruolo del “boia supremo” negli spettacoli dei Lamplighters al Presentation Theatre nell’autunno del ’69.

Petaluma Argus-Courier, 23 giugno 1970. In questa immagine il “boia supremo” KoKo è Gilbert Russak, storico membro dei Lamplighters

Tra Bevilacqua e l’ultima lettera attribuita a Zodiac esiste anche un possibile collegamento che riguarda il simbolo a forma di “K” in fondo al messaggio (altre connessioni con Zodiac in questo post).

Bevilacqua è stato un investigatore del CID prima di ritirarsi dall’esercito e trasferirsi al cimitero americano di Firenze.
Uno dei colleghi di cui mi ha parlato durante i nostri colloqui nel 2017 è il detective Raymond D’Addario.
Ne parlo qui.

Nel 2019, ho contatto il tenente colonnello Mark L. Reese, comandante del battaglione di Bevilacqua mentre prestava servizio in Vietnam come sergente operazioni e intelligence nel 27° Reggimento Fanteria della 25° Divisione.

Nella sua risposta (in basso), Reese dichiara che nel settembre del ’68, poco dopo essere stato assegnato a capo del 1° battaglione “Wolfhounds”, il comandante della 25° Divisione ha affidato a Bevilacqua un’indagine da svolgere sotto copertura.

Una risposta a una mia richiesta FOIA comprova che D’Addario è stato investigatore dell’unità CID nella 25° Divisione di cui faceva parte Bevilacqua tra l’agosto e il novembre del ’68.
Nei miei appunti presi durante i colloqui del 2017, annoto che Bevilacqua lo definisce “chief” (capo o supervisore) collegandolo, oltreché al Maryland, a Saigon e al Vietnam.

Quando Zodiac ha inviato la sua ultima lettera “ufficiale” nel gennaio ’74, il collega di Bevilacqua si era da poco trasferito a Santa Rosa, a nord di San Francisco, è venuto fuori controllando su Ancestry.

Elenco telefonico di Santa Rosa, 1974

Da decenni è noto che la “K” in fondo alla lettera di Zodiac ricorda molto a un carattere cinese riportato su una botte appartenuta a Kim Allen, una delle autostoppiste di Santa Rosa trovate assassinate nei dintorni della cittadina negli anni ’70.
Una ricerca su newspapers.com mi ha permesso di verificare che la botte con il simbolo è apparsa sul Press Democrat di Santa Rosa e su altri giornali dell’area di San Francisco nel ’72.