INDICE
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- ’60 – ’70, “KHAKI MAFIA” FILE
- 1992 – 1994, CASO PACCIANI
- 2018 – 2021, INDAGINE ARCHIVIATA
- 2020 – 2022, SEGNALAZIONI ALLA POLIZIA USA
- 2021 – 2025, PROCESSO PER DIFFAMAZIONE
- 2023, TRASMISSIONE DEL PROFILO DEL DNA DI BEVILACQUA
Seguono, in ordine cronologico, gli atti della prima indagine su Joe Bevilacqua per gli omicidi del Mostro. Sono allegati alle mie memorie difensive nel fascicolo del dibattimento del mio processo per diffamazione, procedimento n. RGNR 8859/18 (Procura di Firenze).
Le indagini su Bevilacqua hanno origine nel 2018 da una mia inchiesta giornalistica e da una denuncia/esposto che ho presentato il 1 marzo 2018, dalla quale è scaturita un’indagine superficiale e lacunosa dei Carabinieri del Ros di Firenze, fatta archiviare dalla Procura fiorentina violando la legge, senza che le parti offese ricevessero le obbligatorie notifiche nel 2021.
Ci sono anche altri documenti rilevanti fino alla trasmissione da parte mia del profilo genetico di Bevilacqua alle forze dell’ordine statunitensi che hanno giurisdizione sugli omicidi di Zodiac nel novembre 2023. Ho ottenuto il profilo a scopo difensivo dal sostituto procuratore Nicola Marini, Procura di Siena, che aveva fatto acquisire il DNA nel 2020. Nonostante la sollecitazione dei miei avvocati nel marzo 2022, la Procura di Firenze ha deciso di non inviare il profilo genetico di Bevilacqua negli Stati Uniti alle autorità competenti sul caso Zodiac.
Bevilacqua è morto il 23 dicembre 2022.
Per aprire i file PDF e scaricarli, cliccare sui titoletti in arancione degli atti.




Premessa
Le prime segnalazioni alle forze dell’ordine, italiane e statunitensi, successive all’ammissione del 12 settembre 2017, sono state informali e via email.
Per quanto riguarda le segnalazioni alle forze dell’ordine americane ho mantenuto l’anonimato utilizzando account diversi per un certo periodo.
Nell’agosto 2017, ho inviato in una busta anonima una copertina del libro “Zodiac” di Robert Graysmith con le impronte digitali di Bevilacqua a un’agente dell’FBI. Nella busta non c’era un messaggio. Pensavo che in caso di comunicazioni di questo tipo, fosse protocollo dell’FBI rilevare automaticamente le impronte. Se ci fosse stato qualcosa su Bevilacqua, sarebbe saltato fuori dall’eventuale controllo.



Ho inserito informazioni parziali in alcuni commenti su un forum sul Mostro, condividendo una decifrazione stilizzata del nome di Zodiac (già inviata alle forze dell’ordine – prossima immagine) sul blog di un ricercatore, Martin Rush, nel dicembre 2017.
Inizialmente, ho avuto un approccio cauto perché non sapevo se ci fossero altre persone coinvolte e sospettavo che la “telefonata dell’ammissione” fosse stata intercettata. Quando è stato chiaro che non c’era attività di sorveglianza o un’indagine, che Bevilacqua probabilmente non avesse complici e non si sarebbe costituito (sebbene la moglie Meri Torelli avesse ascoltato l’ammissione), vedendo che le mie segnalazioni non sortivano effetto, ho sporto formale denuncia.
In basso, uno dei detective competenti sul caso Zodiac risponde a uno dei detrattori della mia inchiesta, l’utente del gruppo Facebook “Il Mostro di Firenze” Max Bosco, che ha chiesto di Bevilacqua dopo la pubblicazione del mio primo articolo sulla sua ammissione nel giugno 2018.
La polizia di Vallejo aveva già ricevuto la notizia del mio articolo.
Il detective Terry Poyser afferma che Bevilacqua:
"...non è una persona d'interesse, un sospettato, o una pista nel caso Zodiac, in quanto il suo nome non è nei nostri archivi."

In fondo, ci sono le email del novembre 2023 alle forze dell’ordine statunitensi con allegato il profilo genetico di Bevilacqua ottenuto per indagini difensive dal sostituto procuratore Nicola Marini, Procura di Siena, che ha acquisito il DNA dell’italo-americano nel 2020.
I documenti biografici ricevuti dal governo americano e altre informazioni pertinenti alla sua vita e ai suoi trascorsi militari, invece, si trovano qui.
ANNI ’60 – ’70, “KHAKI MAFIA” FILE
Nei colloqui del 2017, Bevilacqua mi ha confidato di aver lavorato sotto copertura in California nel ’69, anche nei pressi di Santa Rosa, a nord di San Francisco, e di essersi trovato un anno dopo nell’area del lago Tahoe.
Bevilacqua mi ha raccontato di aver partecipato a una vasta inchiesta dell’Army CID svoltasi a cavallo degli anni ’60 e ’70, in California, Vietnam, Germania e altri luoghi, sulla “Khaki Mafia”, un gruppo di sottufficiali che ha depredato mense e club militari.
A partire dal ’69, la commissione investigativa permanente del Senato, seguita da un gran giurì federale di Los Angeles nel ’70, hanno condotto inchieste parallele coadiuvati dai detective del CID.
Anche se il nome di Bevilacqua non è presente nei documenti qui raccolti o nella trascrizione delle audizioni del Senato, i rapporti investigativi comprovano la concomitanza fra le indagini del CID sulla Khaki Mafia nell’area di San Francisco e le attività di Zodiac nella stessa zona.
Le autorità statunitensi forse potranno determinare a quali indagini sia stato assegnato Bevilacqua di quelle che si sono svolte nell’area degli omicidi di Zodiac fra il ’69 e il ’70.


In alto, lista dei collegamenti scoperti fra Bevilacqua e l’area di San Francisco ai tempi di Zodiac. Dettagli qui.

Una delle società indagate nell’inchiesta sulla Khaki Mafia, la San Remo Italian Food Company, era proprietaria del ristorante “Italiano” al centro commerciale Hillsdale di San Mateo. Lì si trovava uno dei cinema dove il 20 aprile 1970, data di spedizione della lettera con il nome cifrato di Zodiac, era in proiezione il film “The Adventurers” con protagonista Bekim Fehmiu, noto ai più come interprete principale dello sceneggiato RAI “Odissea” (1968) nel ruolo di Ulisse.
In basso, gli omicidi del Mostro di Firenze nelle vicinanze del Cimitero Americano. L’area dove sono stati commessi, in campagna, ai margini dei centri abitati, contava poche migliaia di residenti.
In media, fra il 1981 e il 1985, la sola presenza del serial killer ha fatto balzare il tasso di omicidi annuale di questa zona rurale al livello di un’area di 100 mila abitanti (dati Istat).


CASO PACCIANI – MOSTRO
L’avvocato Pietro Fioravanti, difensore storico di Pietro Pacciani insieme al collega Pietro Bevacqua, viene sentito dal detective della polizia Michele Giuttari, responsabile del GIDES, e l’ufficiale Davide Arena, su delega del sostituto procuratore di Perugia Giuliano Mignini, nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Narducci. Fioravanti ricorda che Pacciani ha mormorato la parola “infame” quando fu vicino a Bevilacqua durante il confronto sull’altezza nell’udienza del 6 giugno 1994. Secondo Fiorvanti, Bevilacqua sa qualcosa di più di quanto abbia detto al processo.

2018 – 2021, INDAGINE ARCHIVIATA DELLA PROCURA DI FIRENZE
Consegnato ai Carabinieri di Monza e alla Procura di Firenze. Questa è la versione fornita il 16 aprile 2018 agli ufficiali di PG Liberato Ilardi e Andrea Giannini, assistenti del titolare delle indagini sul Mostro, il procuratore aggiunto Luca Turco.
Non avrò modo di consultare il fascicolo con gli atti investigativi della Procura e del ROS di Firenze fino al 2022. Solo allora, dopo la notifica della chiusura delle indagini preliminari per l’asserita diffamazione di Bevilacqua, verrò a conoscenza dell’archiviazione del procedimento per omicidio a suo carico.
La richiesta non viene notificata ai parenti delle vittime. Questa decisione (o grave dimenticanza?) impedirà alle parti offese di rilevare errori e lacune, e di opporsi tempestivamente chiedendo un approfondimento dell’indagine.
7 maggio 2018, Bevilacqua, ignaro del fatto che lo abbia già denunciato e abbia avuto un colloquio informale con gli scettici inquirenti fiorentini negli uffici della Procura, riceve una mia lettera che gli parla di un possibile contratto editoriale per la sua biografia, chiedendo una lettera scritta come prova e auspicando che si costituisca. Allegato c’è un libretto della Divina Commedia, che allude a una parte della decifrazione del nome di Zodiac del 20 aprile 1970 (qui al capitolo 6).
17 – 19 maggio, viene pubblicata la mia inchiesta sulla connessione Zodiac-Mostro su tempi.it. Il 21 maggio, l’articolo integrale che cita Bevilacqua con il nomignolo “Ulisse”, in riferimento al colloquio fra Mario Vanni e Lorenzo Nesi, è ben in vista sulla homepage del sito.
24 maggio 2018, viene spedita una diffida di Bevilacqua che chiede di non vendere e divulgare qualsiasi materiale scritto…
"...da lei realizzato e/o da realizzarsi, se inerente la storia e le vicende di vita personali e professionali del sig. Bevilacqua, prima di averne potuto preventivamente vagliare ed esaminare il contenuto integrale e la sua veridicità e/o attendibilità."
Non giungerà a destinazione perché mi sono trasferito da poco è ho sbagliato a indicare il mio nuovo numero civico.
Da notare che la diffida:
- non obietta apertamente alla richiesta di una prova;
- non cita l’auspicio di costituirsi;
- non contiene riferimenti al reportage sulla connessione Zodiac-Mostro di Firenze apparsa da qualche giorno su tempi.it, testata per la quale sia lui sia la moglie Meri Torelli sanno che scrivo.
Sebbene sia quello che sostengano, è difficile da credere che i coniugi Bevilacqua, nel 2018, dopo aver ricevuto la mia lettere in cui auspicato che l’italo-americano si costituisse, non abbiano verificato la presenza di articoli sul sito con cui sapevano collaborava, ben in vista sulla homepage di tempi.it il giorno precedente alla redazione della diffida (immagine sotto).


È forse per non destare sospetti, avendo scelto di non menzionare la connessione Zodiac-Mostro nella diffida, che Bevilacqua e la moglie dichiareranno a forze dell’ordine e autorità giudiziaria di non avere controllato tempi.it nei giorni della redazione e della spedizione della diffida, e di avere appreso della mia inchiesta solo successivamente dai Carabinieri (cfr. dichiarazioni e querela di Bevilacqua).
La signora Torelli ribadirà questa versione nella sua deposizione contraddittoria del 12 ottobre 2023 al mio processo (trascrizione in basso).

2018, 29 maggio – Il Giornale pubblica il mio articolo con la notizia della denuncia e il resoconto dell’ammissione di Bevilacqua, anche qui chiamato “Ulisse” (qui la versione revisionata – l’articolo pubblicato sul cartaceo conteneva una fra).









2 giugno 2018, in violazione del segreto d’ufficio la Procura di Firenze comunica alla Nazione che la mia denuncia è una pista morta. In tal modo, Bevilacqua può facilmente dedurre l’assenza di una registrazione della sua ammissione.
Fra parentesi. Nei miei post e articoli cito sempre le fonti, “mostrologi” e utenti di forum compresi. Quindi mi chiedo quali “idee copiate dai forum” intenda Brogioni nel suo pezzo.
Credo che il cronista giudiziario della Nazione si riferisca ai commenti su Bevilacqua scritti da me in anonimato sul forum imostridifirenze usando vari pseudonimi nel 2017, quando ho anche segnalato la decifrazione del nome di Zodiac sul blog del ricercatore Martin Rush.
Primi documenti ufficiali sulla biografia di Bevilacqua depositati ufficialmente in Procura. Non se ne fa menzione, ma viene anche allegata l’email del tenente colonnello Mark Reese che riscontra una delle sue operazioni di indagine sotto copertura per i reparti investigativi dell’esercito (CID) di cui mi ha parlato nel 2017 (l’email sarà più volte allegata negli atti successivi).
Questa denuncia è stata accorpata alla precedente del 2018, ed è agli atti del fascicolo archiviato.
Novembre 2020, per la prima volta viene acquisito il DNA di Bevilacqua, consensualmente, su iniziativa del pm Nicola Marini, Procura di Siena, coadiuvato dagli agenti Carlo Brandini, Nicola Leonardi e loro colleghi della PG di Siena, per il caso di omicidio di Alessandra Vanni.
L’esito del confronto è negativo e l’americano viene scagionato.
Il profilo genetico viene condiviso con la Procura di Firenze, che non lo ha mai acquisito prima stante la decisione di sentire Bevilacqua a casa sua, insieme ai familiari (nota del comandante Colizzi del 1 giugno 2018).
6 aprile 2021, l’indagine per omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco a carico di Bevilacqua scaturita dalla mia denuncia viene archiviata a mia insaputa dal gip Gianluca Mancuso senza che l’ufficio del pm Turco abbia avvertito le parti offese, trascurando quando dispone il codice di procedura penale (art. 408, 3-bis cpp).
La notizia verrà data dai media solo l’anno dopo, su mia segnalazione, dopo aver appurato quello che è accaduto consultando gli atti del mio procedimento per diffamazione.
Nel motivare la sua richiesta di archiviare l’indagine su Bevilacqua, il pm Turco omette di citare il contenuto delle mie dichiarazioni ai Carabinieri sull’ammissione, inoltre afferma in contrasto con la realtà che non sia emerso alcun indizio su Bevilacqua (nemmeno uno) dalla mia inchiesta giornalistica né dati obiettivi dall’indagine del ROS del 2018.
Nell’arco dell’anno, gli inquirenti ricevono numerosi riscontri della mia testimonianza (in parte pubblicati post sull’inchiesta giornalistica), compresi i legami lavorativi (Khaki Mafia) e familiari (Luanne F.) che collegano l’italo-americano all’area di San Francisco ai tempi di Zodiac.
Allegate alle integrazioni ci sono corpose ricerche di tre anni, comprendenti atti investigativi, rassegna stampa sui casi Zodiac, Mostro e sulla vita di Bevilacqua, dossier militari, documenti biografici, decriptazioni dei testi cifrati di Zodiac, nonché una relazione sul depistaggio del ’68 con interviste a esperti balistici, ricostruzione storica e pratica tramite test, comprendente bustina con bossoli e proiettili della simulazione effettuata in un poligono di tiro.
Una selezione di queste ricerche è stata pubblicata in vari post sul blog.
Appurata l’esistenza della querela per diffamazione di Bevilacqua, sporgo denuncia per calunnia nei suoi confronti. Porta altra documentazione a riprova di quanto ha dichiarato sull’ammissione di Bevilacqua e i suoi incontri.
Più di un anno dopo, a pochi giorni dalla morte di Bevilacqua nel dicembre 2022, non risulterà essere mai stato aperto un procedimento penale sulla base di questa denuncia, stando alla verifica dei cancellieri della Procura di Firenze del database delle notizie di reato (documento in basso).

2020 – 2022, SEGNALAZIONI ALLE FORZE DELL’ORDINE USA
Nelle immagini in basso, alcune email e segnalazioni su Bevilacqua alle forze dell’ordine statunitensi competenti per il caso Zodiac dopo l’acquisizione del DNA di Bevilacqua.
Il rapporto all’SFPD del 2022 conteneva le informazioni sulla Khaki Mafia e altre connessioni fra Bevilacqua e l’area di San Francisco.




Segue un’email del 31 marzo 2022 all’assistente del pm, il luogotenente dei Carabinieri Liberato Ilardi, nella quale lo metto in contatto con un detective del dipartimento dello Sceriffo della contea di Napa competente per il caso Zodiac.
Sollecito la Procura a chiedere agli investigatori americani un confronto delle impronte del caso Zodiac con quelle di Bevilacqua come nella richiesta formale presentata dalla mia difesa il 1 marzo.
Le forze dell’ordine statunitensi hanno campioni impronte latenti potenzialmente riferibili al serial killer, fra le quali quelle impronte parziali insanguinate trovate sul taxi di Paul Stine, ucciso a San Francisco l’11 ottobre 1969.
Il 1 marzo 2022, la stessa richiesta è stata presentata formalmente dalla mia difesa insieme ad altre (come mandare il profilo genetico di Bevilacqua negli USA) al pm Turco dai miei difensori, ma non viene accolta.

2021 – 2025, PROCESSO PER DIFFAMAZIONE
In una memoria del 1 marzo 2022, la mia difesa rappresentata dalle avvocate Simona Buccheri e Patrizia Gottini chiede un approfondimento investigativo.
Gli accertamenti indicati comprendono l’escussione dell’86enne Bevilacqua, che si è rifiutato di essere sentito dai difensori anche per motivi di salute, e la trasmissione delle sue impronte e del profilo genetico alle autorità statunitensi competenti per un confronto con i campioni del caso Zodiac.
Nessun approfondimento dell’indagine viene disposto dal pm Turco, che chiederà e otterrà il mio rinvio a giudizio dallo stesso gip Mancuso che ha archiviato il fascicolo Bevilacqua un anno prima.

Dopo aver sollecitato inutilmente la Procura di Firenze a contattare la polizia americana e viceversa (per esempio l’email di marzo al lgt. Ilardi e al detective di Napa), chiedo e ottengo dal giudice Mancuso un’autorizzazione a consultare il fascicolo dell’indagine su Bevilacqua archiviato nel 2021 (mi autorizza anche il pm Turco).
Leggendo gli atti scopro che l’analisi dei tabulati dei Carabinieri non ha riscontrato mie telefonate ricevute da Bevilacqua alla data da me indicata nei verbali e negli articoli (11 settembre 2017).
Per motivi a me ignoti, l’autore dell’analisi e il col. Colizzi non citano le tre nostre telefonate consecutive del 12 settembre effettuate dalle nostre utenze fisse che precedono quelle fra Bevilacqua e l’avv. Moramarco (verranno accertate anche da una relazione tecnica difensiva). Questa mancata citazione verrà usata per motivare la mia condanna del 2024 dalla giudice Serafina Cannatà, che trascurerà la relazione tecnica difensiva e i tabulati completi allegati.
Si tratta, da parte mia, di un evidente errore di retrodatazione di un giorno che non mette in discussione la veridicità né la sequenza dei fatti. Sarebbe stato facilmente spiegabile, se queste telefonate fossero state viste/citate dai Carabinieri.
Scopro anche che l’archiviazione è stata disposta trascurando le obbligatorie notifiche alle parti offese, come segnalo sia a lui al giudice Mancuso sia al pm Turco. Nessuno dei familiari delle vittime è stato avvertito e si è potuto opporre.
Come si evince dal prossimo file pdf, una nota per il pm Turco inviata al lgt. Ilardi dove metto in luce alcune criticità dell’indagine archiviata, se fosse stata rispettata la norma del codice di procedura penale che prevede l’obbligo di inviare notifiche alle parti offese di crimini violenti, sarebbe stato facile ottenere un approfondimento dell’indagine che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.
Nel 2022, sia il pm Turco sia il gip Mancuso avrebbero potuto rimediare al loro presunto errore disponendo nuovi accertamenti investigativi, ma decideranno entrambi che non sia necessario e verrò mandato a processo senza che sia stato disposto alcun ulteriore accertamento.

Nel 2022, l’anziano Bevilacqua è ancora lucido, come confermerà la moglie Meri nell’udienza del 12 ottobre 2023, e non presenta sintomi di malattie neurodegenerative, al contrario di quanto viene segnalato su Facebook da una figlia dopo un ricovero in ospedale nel 2021.
Gli altri problemi di salute dell’italo-americano messi in luce nella memoria difensiva del 1 marzo 2022, da me sottovalutati nella nota di luglio, sembrano aggravarsi in autunno. Questo mi spinge a chiedere al gip di disporre un incidentente probatorio per acquisire le impronte di Bevilacqua.
Il giudice Mancuso rigetta questa e altre richieste, mandandomi a processo.
Le richieste difensive vengono respinte anche dal GUP Mancuso che già aveva archiviato l’indagine a carico di Bevilacqua nel 2021.
23 dicembre 2022, muore Joe Bevilacqua, da poco 87enne e malato. Non è mai stato sentito da un magistrato di Firenze come indagato o parte offesa.
Il verbale, dopo molte richieste, non viene trovato, come è accaduto negli ultimi anni per altri documenti importanti e prove agli atti del processo Pacciani.
Deposizioni di Meri Torelli, moglie di Bevilacqua, della figlia Anna Maria Bevilacqua e dell’avv. Edoardo Orlandi.
Una mia analisi delle motivazioni della condanna è disponibile a questo link.

2023, TRASMISSIONE DEL PROFILO DEL DNA DI BEVILACQUA
2023, 19 settembre e 6 novembre, acquisizione del profilo genetico per indagini difensive
Seguono l’autorizzazione all’acquisizione del profilo genetico di Bevilacqua per indagini difensive del pm Nicola Marini, su richiesta firmata dall’avvocato Jacopo Pepi, e il verbale di consegna della polizia giudiziaria della Procura di Siena al mio delegato, il ricercatore Daniele Trinchieri.
Il DNA di Bevilacqua era stato acquisito con il suo benestare nel 2020 per il caso di omicidio di Alessandra Vanni, tassista uccisa a Castellina in Chianti nel 1997.


Novembre 2023, trasmissione del profilo del DNA alle autorità USA (prossime immagini)
Invio una copia del profilo genetico di Bevilacqua alle forze dell’ordine americane competenti per il caso Zodiac.
Sotto, le comunicazioni alle quali era allegato.






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